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E tu dal mar cui nostro sangue irriga,
Candida luna, sorgi
E l'inquieta notte e la funesta
All'ausonio valor campagna esplori.
Cognati petti il vincitor calpesta
Fremono i poggi, dalle somme vette
Roma antica ruina;
Tu sì placida sei? Tu la nascente
Lavinia prole, e gli anni
Lieti vedesti, e i memorandi allori;
E tu su l'alpe l'immutato raggio
Tacita verserai quando ne' danni
Del servo italo nome,
Sotto barbaro piedeùRintronerà quella solinga sede.
(...)
Giacomo Leopardi
Il protagonista di quest'opera e Bruto,
figlio adottivo di Cesare. Per Leopardi Bruto
rappresenta il simbolo della virtù antica e il momento
storico che segna l'inizio della decadenza e la fine
delle illusioni.
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